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Corriere Viaggi - 5 gennaio 2018

Anche questo Capodanno Sydney ha fatto il pieno. Presa d’assalto da oltre un milione di visitatori. Arrivati da tutto il mondo per ammirare il fantasmagorico spettacolo di fuochi d’artificio sulle rive dell’Harbor Bridge. Uno degli eventi più gettonati del pianeta, assieme al countdown di mezzanotte a Times Square. Così nei giorni di fine 2017 gli hotel, B&b e locali Airbnb venivano offerti last minute a prezzi da finale di Champions League. Una cosa è certa. Il Paese dei canguri mantiene intatto il fascino di terra “aspra e selvaggia” che riserva forti emozioni ai viaggiatori. I nuovi dati dell’Ente del Turismo australiano lo confermano. Lo scorso anno 8,7 milioni di persone hanno scelto i sei Stati australiani (più l’isola di Tasmania), come meta turistica. Agli italiani piace e il Belpaese con oltre 76 mila presenze costituisce l’1% del flusso totale. Inclusi i 15 mila giovani del Working Holiday. Il visto riservato agli under 30 per lavorare e viaggiare.

Melbourne nello Stato di Victoria e la più europea delle città australiane, un po’ come accade per Boston negli Usa. Amata dai turisti per lo shopping di Gertrude Street e gli immensi spazi di parchi e giardini. Ci vivono 3,8 milioni di persone e conta la maggiore comunità di italiani, con un intero quartiere di ristoranti e pizzerie. Interessante la rete tramviaria di 28 linee, la più estesa del mondo. Così può capitare di salire su uno dei lunghi jumbo-tram che collegano il centro alle spiagge di Kilda e trovare a bordo intere famiglie in tenuta da mare con tanto di tavole da surf e borse per picnic. Invece a Phillip Island, un’ora di auto dalla città, potete incontrare (la sera) i pinguini blu nell’estesa riserva naturale in riva all’oceano. Anche quest’anno il Melbourne Park ospiterà dal 15 al 28 gennaio gli Australian Open di tennis, con un ricco calendario di eventi e spettacoli, www.ausopen.com.

Paesaggi mozzafiato e natura incontaminata. Questo attende chi imbocca la «Great ocean road», ma gli aussies dicono solo Gor. Costruita negli anni ’30 del secolo scorso da ex-militari come strada panoramica sull’oceano, compare tra le maggiori attrazioni turistiche. Un percorso di 800 chilometri da Melbourne ad Adelaide da compiere in tre-quattro giorni in tutto relax. Apollo Bay, a metà strada è il paradiso naturale per surfisti e nuotatori. Segue la tappa ai «Dodici apostoli». Formano l’insieme di rocce e pinnacoli a picco sul mare che erosione marina e forte vento hanno sagomato sulla spiaggia. Continuando per un centinaio di chilometri si incontra Warrnabool. La baia «nursery» delle balene, scelta nel periodo estivo dai grandi cetacei per partorire.

Impossibile per i visitatori mancare all’appuntamento col deserto rosso dei Northern Territory. Icona incontrastata è Uluru (Ayers Rock) nonchè montagna sacra degli aborigeni e per questo da non profanare salendo in cima. Lo spettacolo all’alba da solo ripaga il viaggio. Dura pochi minuti e in questi magici istanti la roccia si colora di un intenso rosso carminio. Da visitare fino al prossimo 31 marzo la vicina installazione «Field of light» dell’artista Bruce Munro, realizzata con 50 mila steli luminosi in fibra ottica. Luci multicolore che di notte rischiarano la pianura desertica. Visitata nei primi dodici mesi di esposizione da oltre 100 mila persone. Il Northern Territory è un’area grande quasi cinque volte l’Italia, popolata solo da 250 mila persone. Un terzo aborigeni che di fatto vivono di sussistenze governative. Da Uluru risalendo il “deserto rosso” in una giornata di impegnativo fuoristrada, si arriva ad Alice Springs. La città nata dal nulla a fine ‘800 come punto di riferimento per la posa del telegrafo.

Siamo nelle terre di frontiera ben descritte nel film «Australia». Dove l’intrepida Sarah Ashley interpretata da una superba Nicole Kidman, dall’Inghilterra si reca allo sbaraglio nell’outback per vendere la tenuta del marito. In alcune scene sono ripresi scorci di come si cucina nella terra del “never-never”. Ecco perchè un’esperienza da fare è la cena nel bush in compagnia di Bob Taylor. Uno dei rari chef aborigeni che nel tardo pomeriggio allestisce un barbecue vegetariano tra le alture dei MacDonnell Rangers. La sera dopo cena si guardano le stelle ascoltando i racconti del Dreamtime. Narrano dei Grandi Spiriti che popolavano queste lande sperdute e le leggende del Serpente Arcobaleno che risalendo in superficie dal centro della Terra creò montagne e canyon.

Ben diverso il panorama verde e rilassante offerto dalla Barossa Valley, a una sessantina di chilometri da Adelaide, la regione dei vini del South Australia. Molto simile alle colline toscane è capitale di “rossi doc” con 150 aziende produttrici. L’unico posto al mondo dove è possibile camminare tra i vigneti e incontrare famiglie di canguri e ammirare koala solitari sui rami di eucalipto. Top delle winery la trovate da Penfolds. L’azienda che dagli anni ’50 produce il Grange, ai primi posti nelle classifiche mondiali assieme al nostro Brunello. Originali picnic all’aperto li gustate invece nella fattoria di Maggie Beer. Caffè e tè vengono serviti con cestini di gustosi dolci della casa.

Da qui con un’ora di traghetto arrivate nella selvaggia Kangaroo Island l’isola darwiniana staccata dalla costa 10 mila anni fa e da allora rimasta un’oasi incontaminata. Così la giornata del viaggiatore si trasforma nella visita di uno zoo a cielo aperto. Patria dei canguri lunga 150 chilometri e larga una sessantina, racchiude un’infinita varietà di specie. A Pennigton Bay vedrete famiglie di delfini giocare sulle onde con i surfisti e sulla strada vi capiterà di fermarvi per far passare file di pinguini, emu e opossum.

Tra le meraviglie entra a pieno titolo Cape Tribulation. Tra i pochi luoghi al mondo dove la foresta pluviale incontra il mare. Siamo in Queensland a nord di Cairns, nella Daintree Forest. La foresta più antica del pianeta con 160 milioni d’anni. Il Capitano James Cook nel 1770 lo battezzò “capo tribolazione” per la difficoltà di accedere alle spiagge, protette dall’ecosistema della barriera corallina. Qui incontrerete il volatile più grande del mondo, il gigantesco cassowary. Uno struzzo dai colori sgargianti alto due metri. In Australia tutto è grande, www.tourism.australia.com.

QUANTO COSTA ARRIVARE
Il fascino delle terre australi viene smorzato dai costi del viaggio. Secondo il periodo e ore di volo (da 24 a 30) un biglietto a/r dall’Italia costa 1000-1600 euro. Tra le compagnie: Qantas, Emirati, Cathay e Singapore Airlines. Quest’ultima vola su Darwin, la città più a nord, facendo risparmiare qualche centinaio di euro. Che però si ripagano con i voli interni verso Sydney e Melbourne. Vanno poi considerate almeno un paio di settimane di permanenza con costi medi alti per vitto e alloggio. A conti fatti bisogna preventivare un budget di 2500-3000 mila euro a persona.






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